mercoledì 25 aprile 2012

Calabria: La storia reale

Un tempo denominata "Italia" la Calabria è posta al centro del Mediterraneo ed è stata per molti secoli un ponte sospeso tra Oriente e Occidente.
Su di essa si sono avvicendati i Fenici, i Bruzii e i Greci, i Romani, ci furono le incursioni dei Saraceni; e poi i Longobardi, i Bizantini (ai quali si deve la denominazione di Calabria), gli Arabi, i Normanni, gli Angioni, gli Aragonesi, gli Asburgo e, prima dell’Unità, i Borbone; tutto ciò ha fatto sì che la Calabria diventasse uno scrigno all'interno del quale trovarono spazio ed espressione diverse culture e civiltà che ne hanno caratterizzato la storia.

La legge ammazza-terroni


Legge Pica
All’indomani dell’annessione delle Due Sicilie al nascente regno d’Italia, all’indomani dei plebisciti-farsa organizzati per dare una parvenza di legittimità alla conquista militare, all’indomani dell’inizio della fine, i popoli duosiciliani manifestarono il proprio dissenso verso il nuovo stato unitario e, quando il ruolo di colonia, che l’Italia voleva assegnare al “meridione liberato” divenne un prezzo troppo alto da pagare, uomini e donne impavidi imbracciarono le armi per difendere la propria terra dall’invasione “straniera”, dando vita a quel movimento di resistenza che i conquistatori combatterono definendolo, con l’intento di svilirlo agli occhi dell’opinione pubblica, “Brigantaggio”.

lunedì 23 aprile 2012

Garibaldi? Ma quale eroe. Fu solo un invasore sanguinario al soldo dei piemontesi


E' ora di dire "basta" a questa paccottiglia su Garibaldi! In un'era in cui si revisiona la Resistenza e la Costituzione (le basi della nostra repubblica), si inizi a picconare quel falso mito del Risorgimento. Che cosa diremmo oggi se un nugolo di avventurieri, foraggiati dal governo turco, partissero alla conquista di Cipro? Come minimo si beccherebbero l'accusa di terroristi.

martedì 17 aprile 2012

PERCHE’, IO MERIDIONALE, NON POSSO FESTEGGIARE IL 17 MARZO


Il giorno 17 Marzo 1861, come è ormai noto, a Torino, s' inaugurava il primo Parlamento italiano e s'inaugurava in modo davvero anomalo poiché mentre, da una parte si affermava di voler glorificare quello che doveva essere il primo Parlamento frutto della bella intervenuta unità dell'Italia, dall'altra parte Vittorio Emanuele, per rendere chiaro che di annessione, invece, del Sud al Regno del Piemonte trattavasi, non si peritava di cambiare neppure il numero della legislatura.