venerdì 18 novembre 2011

Un primato medico sconosciuto

Molto avanzato anche in campo medico, il Regno delle Due Sicilie annovera tra i primati anche quello della diffusione della Omeopatia.

A far conoscere a Napoli questo metodo terapeutico - nato dagli studi del medico tedesco Samuel Friedrich Christian Hahnemann (1755-1843) - furono i medici militari dell’Esercito asburgico che nel 1821 intervennero su richiesta del re Ferdinando I per contrastare i tentativi rivoluzionari dei liberali. Uno di essi, il dottor Necker, di Melnik, (Boemia) aprì un ambulatorio omeopatico ed istruì i primi medici omeopatici italiani. Tra essi c’era il medico di Corte della Regina Maria Amalia, Francesco Romani.

Il 4 gennaio 1825 salì al trono Francesco I, che aveva come medico personale il dott. Cosimo de Horatiis, allievo di Necker. Apertamente favorita dai Borbone, l’omeopatia si diffuse nel Regno, in Sicilia, e nello Stato Pontificio.

«A Roma l’omeopatia ebbe sempre l’appoggio dei pontefici: Papa Gregorio XVI autorizzò questa pratica e il suo successore, Pio IX, nominò il professor Ettore Mengozzi, omeopata, docente di Filosofia della Natura presso l’Università di Roma» (Fernando Piterà, docente in Omeopatia all’Università di Milano, Breve storia dell’omeopatia in Italia e dei rapporti con il Vaticano (in www.airesis.net)

Molto meno, invece, l’omeopatia si diffuse negli altri Stati italiani, anche perché il nuovo metodo terapeutico era avversato dai liberali, che consideravano un traditore chi diffondeva la medicina di scuola asburgica.
«Agli esordi (1822-1830) lo sviluppo dell’Omeopatia in Italia fu decisamente difficile, malgrado fosse apertamente favorita dai Borboni» (ibid.)

Nel 1834 erano oltre 500 i medici che praticavano l’omeopatia in Italia, ed erano concentrati in gran parte nel Regno delle Due Sicilie e nello Stato della Chiesa.

In Piemonte solo nel 1843 fu varato il primo provvedimento legislativo sulla produzione ed il commercio di prodotti omeopatici


FONTE:www.editorialeilgiglio.it

Nessun commento:

Posta un commento